I sogni: messaggi dal profondo, memorie dell’anima
- roberta gea
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Fin da bambina ho fatto sogni strani. Non i classici sogni confusi o irrazionali: i miei erano vividi, densi, pieni di simboli, colori e presenze che non riuscivo a spiegare. Alcuni li ricordo ancora oggi, con la stessa intensità di allora. Come se fossero impressi nella mia carne sottile, in quella parte di noi che non parla ma sente.
Questi sogni mi hanno accompagnata lungo tutta la vita, e forse è proprio grazie a loro che è iniziata la mia ricerca: la voglia quasi spasmodica di comprenderli, di interpretarli, di dare un senso a ciò che la mente razionale non afferra ma l’anima riconosce. Col tempo ho scoperto che i sogni non sono solo immaginazioni notturne. Sono porte aperte sul nostro inconscio, ma anche su mondi più sottili, su energie che ci circondano, su segnali che spesso riceviamo senza rendercene conto.
Un viaggio antico quanto l’umanità
La pratica dell’interpretazione dei sogni è antichissima. Nelle culture sumera, egizia e greca i sogni erano visti come messaggi divini. Nel tempio di Asclepio, in Grecia, si praticava l’incubazione onirica, un rituale durante il quale il sognatore riceveva visioni per la guarigione o la conoscenza.
Nel mondo orientale, i sogni erano (e sono) strumenti di consapevolezza spirituale. Nel Medioevo e nel Rinascimento, furono messi da parte, per poi tornare alla luce con gli studi di Freud e Jung, che li riportarono nel campo psicologico come manifestazioni dell’inconscio personale e collettivo.
Ma il mio approccio è andato oltre la psicologia.
Sogni e vie invisibili – tra simboli, spiriti e sciamanesimo
Negli anni, accanto allo studio teorico, ho intrecciato la mia esperienza con pratiche esoteriche e spirituali: dall’astrologia karmica alla tarologia, fino allo sciamanesimo. In particolare, la visione sciamanica mi ha aperto un orizzonte ancora più profondo: in molte tradizioni tribali, il sogno è considerato un viaggio dell’anima, un’uscita dal corpo che permette all’essere umano di esplorare altre realtà, ricevere messaggi, incontrare spiriti guida e anime trapassate.
In questa visione, i sogni non sono solo nostri, ma anche della Terra, dei nostri antenati, dell’Universo. Alcuni sogni sono iniziatici, portano simboli che vanno letti come linguaggi sacri. Altri sono profetici, capaci di anticipare eventi o dischiudere possibilità future. Altri ancora sono di guarigione, profondamente connessi con i nostri chakra, le memorie cellulari e il lavoro interiore.
I sogni dei defunti: presenze, messaggi e passaggi d’anima
Una parte molto delicata e potente riguarda i sogni in cui appaiono i defunti. Chi ha perso qualcuno sa quanto questi sogni possano essere intensi: spesso si presentano con dettagli vivissimi, emozioni forti, e una sensazione di verità difficile da spiegare.
Nel mio percorso ho studiato il loro significato da diverse prospettive. Esotericamente, questi sogni sono spesso contatti veri e propri: anime che vogliono salutare, comunicare, o semplicemente farsi percepire. A volte portano pace. Altre volte, sono inviti a liberare nodi, onorare memorie, completare qualcosa rimasto in sospeso. In ambito sciamanico, si dice che i morti parlano più facilmente nei sogni, perché la mente cosciente non fa più da filtro, e l'anima è più ricettiva.
Per questo motivo, i sogni dei defunti meritano ascolto, rispetto e uno spazio sicuro in cui essere compresi.
Sognare per conoscersi, per guarire, per ricordare
Nel tempo, ho imparato a riconoscere i diversi tipi di sogno, ad accogliere i messaggi, a dialogare con quella parte di me che si esprime di notte ma lavora per la mia crescita. Offro oggi la mia esperienza a chi desidera comprendere i propri sogni, riconoscerne i simboli, aprirsi al loro linguaggio misterioso.
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